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Rocky contro Toro Scatenato

Tornano dopo anni di nuovo sul ring due colossi del cinema, al lato destro Sylvester “Rocky” Stallone e al sinistro Robert “Toro Scatenato” De Niro

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Due colonne portanti di Hollywood, Sylvester Stallone e Robert De Niro, tornano al cinema e si sfidano per la prima volta sul ring diretti da Peter Segal. Il regista, famoso per le commedie “L’altra sporca ultima meta” e “50 volte il primo bacio”, porta nel campo della boxe quel pizzico di comicità ed ironia idonea per un prodotto cinematografico come “Il Grande Match”.

Bob e Sly sono infatti due vecchie glorie del mondo del pugilato ormai in pensione, a cui viene offerta l’opportunità di riprendere i guantoni appesi al chiodo e confrontarsi in un ultimo scontro decisivo. Nella loro carriera infatti entrambi avevano vinto un incontro a testa senza mai essere arrivati al terzo match conclusivo volto a decretare, una volta per tutte, chi fosse il campione effettivo fra i due.
L’età non è più quella di un tempo, e gli acciacchi cominciano a farsi sentire alla soglia dei sessant’anni ma la voglia di riprendere quelle questioni in sospeso da decadi sprona i due a rimettersi in gioco.

I toni della commedia ben si sposano con un film che non ha nessuna presunzione se non quella di intrattenere e far divertire il pubblico. I primi a divertirsi sono stati proprio le due star di Hollywood, che non si sono prese troppo sul serio e hanno saputo giocare e scherzare nonostante i due ruoli iconici che si portano dietro.

Un film dedicato ai fan e ai non cinici, e a chi ha voglia di distrarsi e svagarsi con due glorie del cinema in una veste decisamente insolita.

“Il Grande Match” è nelle sale dal 9 Gennaio distribuito da Warner Bros.

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Maurizio Porro, Corriere della Sera
La questione è che non si sa quanto il film sia una parodia o meno: il lungo match finale sembra suggerire di no, che fa sul serio. E allora diventa tutto imbarazzante.

Roberto Nepoti, la Repubblica
(…) Dunque Il grande match prometteva bene: purtroppo si limita ad ammiccare ai celebri precedenti senza imboccare una via precisa, ma restando incerto tra il “private joke” e qualche accenno di dramma. Se il cast di supporto ripropone vecchie conoscenze (Alan Arkin, Kim Basinger), a momenti sembra che Bob e Sly stiano recitando in un film virtuale.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Il film di Peter Segal si lascia vedere con simpatia. In quel di Pittsburg l’onesto Stallone e il tira tardi De Niro sono ex campioni e rivali (…) i due condividono (oltre alla comune origine italiana) un viso segnato dagli alti e bassi della vita e il coraggio di continuare a mettersi in gioco, di rischiare.

Alberto Crespi, l’Unità
Il grande match è un film discreto, molto divertente per alcuni aspetti e altamente assurdo per altri; che per essere goduto appieno esige la conoscenza di Rocky (Sly) e di Toro scatenato (per Bob); che il gioco dei riferimenti cinefili diventa un tutt’uno con una riflessione qua e là melanconica, ma in ultima analisi spiritosa, sul passare del tempo e dell’età.

Maurizio Acerbi, il Giornale
Per tirare le quasi (eccessive) due ore del film, cosa ti organizzano gli sceneggiatori? Che la Basinger aveva tradito Stallone proprio con De Niro. Con il quale aveva fatto un figlio che il nostro, ovviamente, non sapeva di avere. E così, sullo sfondo di improbabili allenamenti ( i momenti più divertenti del film), c’è spazio anche per un po’ di pathos, anche se il vero dramma è quello di aver sfruttato due icone dei film di pugilato per una operazione della quale si poteva tranquillamente fare a meno.

Valerio Sammarco, Cinematografo.it
Commedia e nostalgia per De Niro e Stallone. Una carezza in un pugno per la “vecchiaia”, tra risate e ricordi.

Gabriele Niola, MYmovies.it
(…) Il disastro di Il grande match è però che oltre questa molto puerile voglia di rivincita generazionale non c’è altro. Lo spunto già risibile non è supportato in alcun modo da una scrittura anche solo ai livelli minimi di decenza e, nonostante un po’ di autoironia all’acqua di rose, il film in ogni momento ribadisce la serietà del proprio unico fine: celebrare la terza età sovvertendone i principi di inabilità e appassimento.

Marco Minniti, Movieplayer.it
Il regista Peter Segal mette in scena lo scontro tra due giganti, opposti fuori e dentro lo schermo, in una commedia che gioca con la memoria cinefila, e funziona al di là dei suoi meriti strettamente cinematografici.

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 TRAILER

Il Grande Match - Trailer Ufficiale Italiano | HD

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POSTER

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