“A Tutto Tondo”, l’esordio alla regia dell’attore presentato al Moviemov_Italian Festival di Manila (Filippine)
E’ stato presentato a Manila in anteprima internazionale, in occasione della quarta edizione del Moviemov_Italian Film Festival (23-27 Luglio), “A Tutto Tondo”, il primo cortometraggio scritto e diretto da Andrea Bosca. È la storia di un giovane analista di disegni, un italiano dal carattere chiuso ed introverso, di una colorata famiglia filippina e di un domestico dal passato imprevedibile che sa leggere a fondo nel cuore delle persone. Da qui scocca la scintilla dell’incontro tra due Mondi apparentemente lontani eppure desiderosi di stupirsi e di scoprirsi con ironia.
Con la gentile partecipazione di Giorgio Colangeli, Paola Minaccioni e Salvatore Striano, il corto sta supportando il progetto di charity per Smokey Mountain, una raccolta fondi in aiuto di circa 20.000 persone, famiglie con bambini della comunità filippina che vivono in trenta ettari di discarica e passano le giornate a frugare nei rifiuti alla ricerca di materiale riciclabile da vendere per qualche moneta.
Intanto come stai e come ti senti in merito ai feedback su “A Tutto Tondo”? Qual è stata la prima impressione appena atterrato a Manila? So che ci sei già stato in passato, anzi ne hai proprio tratto ispirazione, ma questa volta la ragione del viaggio è diversa.
In questi giorni sono tornato a Manila e sono molto emozionato. Rivedere Tondo e la sua comunità, salutare la missione di Padre Carlo e tutti i volontari incontrati durante lo scorso Moviemov nelle Filippine mi dà la carica e mi fa pensare che il nostro progetto può dare un aiuto concreto agli altri. E già questo mi riempie il cuore. Spero che il corto venga accolto con amore, anche quando mostra con un sorriso i lati più difficili dell’integrazione tra le culture.
Come ti è venuta l’idea e quanto tempo ci hai messo a scrivere e sviluppare il progetto?
L’idea è nata la sera stessa del primo viaggio a Tondo – Smokey Mountain, un’enorme baraccopoli scavata in montagne di spazzatura. I bambini scorrazzano liberi, la forza vitale delle persone e il loro senso di comunità è talmente potente che all’epoca ci colpi tutti. Eravamo una delegazione italiana di lavoratori del cinema…davanti a noi c’era la vita, la gioia e la felicità ma in un posto difficile, senza acqua corrente, senza nulla. Lì l’equazione benessere/felicità ha vacillato. Ho sentito che l’isolamento non può essere una soluzione, che il gruppo, la famiglia e la comunità possono dare qualcosa anche a noi, che nella nostra frenesia e nel nostro mondo abbiamo un po’ perso. Siamo diventati un gruppo anche noi, attraverso questa esperienza, ed essendo artisti e amanti, lavoratori del cinema, volevamo raccontare. Nasce così il progetto Charity per Tondo che si compone di una PhotoGallery a cura di Jennifer Ulrich, un documentario “Tondo – Smockey Mountain” di Leonardo Lombroso Cinieri ed infine un cortometraggio “A Tutto Tondo” che ho scritto diretto ed interpretato, dove gli amici del Moviemov (Paola Minaccioni, Giorgio Colangeli, Davide Iacopini, Salvatore Striano) recitano in cammei e una nuova compagnia di Filippini Italiani interpretano con me l’incontro/scontro tra due mondi e due culture.
Quali sono state le difficoltà più grandi, dal punto di vista della regia e in generale?
Sono un attore, ma volevo raccontare questa storia a tutti i costi. Metterci anche del mio (vedi il tema dell’isolamento e del senso di comunità-famiglia). Volevamo che si parlasse di Tondo, che si vedesse. Non è stato facile raccontare tutto in 15 minuti, 15 pagine di copione. Ho dovuto imparare tutti i mestieri che stanno attorno all’attore. Tutti. La cosa più bella è stato vedere come l’idea ha attirato tantissimi talenti: si è costruita una squadra bellissima. L’organizzazione di Moviemov è diventata la nostra produzione: sottoponevo a Fabia Bettini e agli altri le versioni della storia che andavo riscrivendo con Laura Luchetti e Gero Giglio. Ho conosciuto a Roma un attore meraviglioso, Benjamin Barcellano, protagonista del corto e capocomico della compagnia dei Filippini che abbiamo creato insieme. Persone stupende che non fanno questo mestiere, ma che mi hanno lasciato entrare nelle loro case, nelle loro famiglie e vite, dandomi tanto e diventando quei personaggi. Siamo andati a girare dopo un anno di preparazione, in cui la famiglia Caroli ci ha messo a disposizione una casa bellissima ai Parioli. A questo punto, abbiamo iniziato a girare e il mio direttore della fotografia, Federico Schlatter, ha portato generosamente una crew pazzesca per un corto a zero budget. Abbiamo girato in 3 giorni, perdendone quasi uno per una pioggia incredibile abbattutrasi su Roma. Ma i grandi attori coinvolti non fanno una piega: recitano sotto la pioggia, aiutano. In casa, la magia: più di quindici filippini ed io, per due giorni, a girare e a scoprire insieme il magico mondo del cinema. Ascent Film e In House si occupano di noi dal primo istante e grazie alle nottate a colpi di caffè con un giovanissimo e talentuoso montatore, Gianluca Scarpa, cominciamo la post produzione. Io sono nello sconosciuto più totale. Se prima potevo aiutarmi a scegliere le inquadrature con storyboard e plastici coi Puffi, ora devo imparare un altro mestiere. E andiamo avanti così fino al mix, quando Luca Novelli – un grande musicista – si aggrega per il tocco finale speciale: una musica originale per “A Tutto Tondo”. Fare un corto così è stato come concepire un bambino, una creatura viva: per mesi ha avuto bisogno di costanti attenzioni. Ora è pronto e siamo qui. Spero che qualcosa di tutta questa cura arrivi.
Come credi stia rispondendo e risponderà il pubblico?
C’era grandissimo interesse il giorno della prima a Manila. Siamo stati sulla tv nazionale e devo dire che molte sono state le domande in conferenza stampa. Questo è un paese in crescita e si vede anche dall’attitudine personale dei lavoratori: erano tutti molto curiosi e volevano i dettagli. E’ molto bello e gratificante vedere che il tuo lavoro, sul quale puoi passare la notte su un dettaglio o un passaggio, è osservato con questa voglia di conoscere.
Qual è il tuo desiderio più grande in merito alla tua opera prima, portarlo ad un festival, distribuirlo o altro? Forse tutto questo o niente di tutto questo?
Il mio desiderio più grande è che il Progetto Charity per Tondo proceda e possa dare un aiuto concreto. Loro ci hanno dato tanto, ricordando al nostro cuore come si può vincere la difficoltà più estrema, tenendosi per mano grazie a questo senso di comunità. Noi possiamo fare qualcosa per loro. Inoltre, le nostre due culture occidentali e orientali hanno molto da dirsi. Spero che il corto abbia anche una vita nei Festival, perché no… Sarebbe un grandissimo onore per noi. Ma siamo partiti con un obiettivo preciso e per ora sta andando come volevamo. Ciò che viene in più sarà un grande dono.
Come sei entrato nel progetto charity per Smokey Mountain e, in generale, nel Moviemov_Italian Film Festival?
Nella scorsa edizione ero uno degli attori invitati a partecipare al Moviemov rappresentando il cast di “Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek, un autore amatissimo qui in Asia. Ecco un’altra bella cosa che mi ha portato Ferzan! Fabia Bettini e gli altri amici del Moviemov avevano deciso di farci fare un’esperienza un po’ diversa e non banalmente turistica delle Filippine. Abbiamo visto la vita, in una sua forma difficile, contraddittoria ma anche potente e poetica.
Come e quando ti sei avvicinato alla regia?
Sapevo che questa storia, questa in particolare, aveva bisogno che io la raccontassi. E sapevo che tutto il nostro gruppo di amici del Moviemov mi avrebbe aiutato. Se non sento un’urgenza così forte, non ha senso per me ripetere l’esperienza di regista. Io sono un attore, le mie energie sono tutte rivolte alla recitazione per gran parte della mia vita artistica. Ma è stata un’esperienza enorme, che un po’ mi ha già cambiato. Sono davvero grato a tutti quanti hanno partecipato alla creazione di “A Tutto Tondo”. Sono fiero di vedere che Ben è tornato qui per rappresentare i nostri amici e il nostro progetto dopo 6 anni che mancava dalla sua terra, le Filippine.
Hai già in mente altri progetti da regista?
Ho una nuova idea. Ma per adesso, ho tanto lavoro da fare su Grand Hotel, una serie tv per Rai 1 in cui sarò Marco Testa, il misterioso direttore del meraviglioso hotel di Merano, nel 1905.
Prossimi progetti da attore?
Usciranno a breve su Canale 5 “Romeo e Giulietta” in cui interpreto Paride, per la regia di Riccardo Donna, e su Rai 1 la fiction in 6 puntate “La Dama Velata” con Miriam Leone e Lino Guanciale, diretta da Carmine Elia. Inoltre, cosa per me molto importante, probabilmente a settembre organizzeremo a Roma il grande evento di Charity per Tondo con proiezione del corto “A Tutto Tondo”, quindi restate in contatto e seguiteci sui media e sui social network.