Verranno consegnati domani, lunedì 9 dicembre, al Piccolo Teatro Grassi di Milano i Premi Ubu 2013, promossi per il secondo anno dall’Associazione Ubu per Franco Quadri.
I Premi Ubu, giunti quest’anno alla trentaseiesima edizione, sono il più ambito riconoscimento del teatro italiano, articolato in dodici categorie: dallo spettacolo dell’anno al miglior regista, dalle scenografie ai migliori attori, dai testi drammaturgici ai premi speciali fino al miglior spettacolo straniero rappresentato in Italia.
La consegna dei Premi sarà presentata da Giuseppe Battiston, attore teatrale e cinematografico già vincitore di alcuni Ubu tra cui quello del 2009 come miglior attore.
_______________________________________________________________________
I CANDIDATI – PREMI UBU 2013
_______________________________________________________________________
Spettacolo dell’anno
– Francamente me ne infischio di Linda Dalisi e Federico Bellini (Antonio Latella, StabileMobile-Compagnia Antonio Latella)
– Il panico di Rafael Spregelburd (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
– Le voci di dentro di Eduardo De Filippo (Toni Servillo, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/Teatro di Roma/Teatri Uniti)
___________________________________________
Regia
Antonio Latella per Francamente me ne infischio
Marco Martinelli per Pantani
Mario Martone per La serata a Colono
Luca Ronconi per Il panico
___________________________________________
Scenografia
Gianluca Amodio, con Marco Schiavoni per la videografia (RIII-Riccardo Terzo)
Simone Mannino e Simona D’Amico (C’è del pianto in queste lacrime)
Marco Rossi (Il panico)
___________________________________________
Attore
Carlo Cecchi (La serata a Colono)
Filippo Dini (Il discorso del re)
Mario Perrotta (Un bès – Antonio Ligabue)
___________________________________________
Attrice
Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca (Francamente me ne infischio)
Mariangela Granelli (Materiali per Medea)
Arianna Scommegna (Mater Strangosciàs)
___________________________________________
Attore non protagonista
Luigi Dadina (Pantani)
Paolo Pierobon (Il panico)
Peppe Servillo (Le voci di dentro)
___________________________________________
Attrice non protagonista
Valentina Picello (Tre atti unici da Anton Čechov)
Sandra Toffolatti (Il panico)
Antonia Truppo (La serata a Colono)
___________________________________________
Nuovo attore o attrice (under 30)
Fabrizio Falco
Antonio Gargiulo
Riccardo Spagnulo
Alice Spisa
___________________________________________
Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica)
Pantani di Marco Martinelli
Soprattutto l’anguria di Armando Pirozzi
Lo splendore dei supplizi di Riccardo Spagnulo
___________________________________________
Migliore novità straniera
Banquo di Tim Crouch
Clôture de l’amour di Pascal Rambert
Hotel Belvedere di Ödön von Horváth
Jucatùre di Pau Mirò
Ribellioni possibili di Luis García-Aráus e Javier García Yagüe
___________________________________________
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia
– For Rent/A Louer (Gabriela Carizzo, Franck Chartier, Peeping Tom & Kvs)
– Lulu di Frank Wedekind (Robert Wilson, Berliner Ensemble)
– Odyssey di Simon Armitage (Robert Wilson, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, National Theatre of Greece
– Onegin. Commentaries di Alexander Pushkin (Alvis Hermanis, New Riga Theatre, Jaunais Rīgas Teātris)
– Refuse the Hour di William Kentridge, Philip Miller, Dada Masilo, Catherine Meyburgh (Holland Festival, Festival d’Avignon, Romaeuropa Festival, Teatro di Roma, Onassis Cultural Center)
– Le retour di Harold Pinter (Luc Bondy, Odéon-Théâtre de l’Europe, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
– Schubladen (She She Pop, Hebbel am Ufer Berlin, Kampnagel Hamburg, FFT Düsseldorf, Brut Wien)
_______________________________________________________________________
SEGNALAZIONI E PREMI SPECIALI
– Chiara Guidi per la pluriennale ricerca – condotta dall’interno della Socìetas Raffaello Sanzio – nell’ambito pedagogico e in quello della sperimentazione vocale e preverbale. Una ricerca capace di porre sempre nuove domande al mondo del teatro. E per i festival Màntica e Puerilia, la cui concezione si connota come laboratorio e condivisione del proprio processo creativo, in dialogo con differenti artisti e con portatori di altri saperi, laboratorio la cui stessa scrittura del programma assume la valenza drammaturgica della composizione di un’opera.
– Danio Manfredini per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.
– Stefano Massini per il complesso dell’opera drammaturgica, la cui sapiente struttura e presa scenica immediata, sostenute da un limpido impianto epico, gli hanno conquistato l’interesse e il consenso della scena internazionale. In questa prospettiva si segnala in particolare la Lehman Trilogy, dove Massini affronta uno dei nodi cruciali del disordine globale. La trilogia, non ancora rappresentata in Italia, ha segnato all’estero risultati significativi per l’intera drammaturgia italiana.
– Il ratto d’Europa ideato e diretto da Claudio Longhi con la produzione di Ert e Teatro Stabile di Roma per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro penetrando a fondo nella città con un progetto che – attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni e altre realtà del territorio – porta alla creazione condivisa di momenti spettacolari. Il risultato, frutto di un processo di conoscenza, rappresenta un’estensione dell’esperienza scenica come azione del teatro e dei cittadini intorno al tema europeo.
– Antonio Rezza e Flavia Mastrella per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale. Capaci di creare drammaturgia a partire da un disarmante trasformismo, e sempre concentrati sulle bassezze dell’umanità – intime e manifeste, individuali e collettive –, i due artisti plasmano una materia dagli esiti estremamente comici e spiazzanti creando un linguaggio feroce che nella sua misteriosa iperbole riesce a toccare anche un grado nascosto della grazia.
_______________________________________________________________________