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Festival di Roma: 100autori su dimissioni forzate di Rondi, “comportamento politica arrogante”

100autori su dimissioni di Gian Luigi Rondi.

“Con le dimissioni forzate di Gian Luigi Rondi dalla presidenza del CdA di Cinema per Roma si è consumata una nuova, inaccettabile intrusione nel mondo della cultura, che la politica da anni ignora o disprezza ma considera comunque territorio di spartizioni, clientela, carriere. Ciò è tanto più triste poiché riguarda il futuro di un Festival giovane ma già prestigioso, con enormi potenzialità. Il braccio di ferro che per mesi ha contrapposto Regione, Provincia, Comune e blocchi di potere economico e finanziario ha coinvolto la professionalità di due candidati, la cui competenza non è mai stata messa in discussione da chi il cinema lo ama e lo fa. Il risultato, che va al di là del giudizio sui progetti per il Festival di Roma di cui non si è mai parlato, è stato l’azzeramento delle regole, che costituisce un precedente pericolosissimo oltre che uno schiaffo ai principi elementari di democrazia che dovrebbero ispirare le decisioni di chi è chiamato a governare settori strategici come quello della cultura a livello nazionale o locale.

L’associazione 100autori si è sempre astenuta dall’esprimere candidature o valutazioni sui candidati alla guida di un festival. Ma non può tacere di fronte all’arroganza con cui la politica crede di poter gestire un evento che ha bisogno di trasparenza assoluta e scelte condivise.

Di fronte a questa arroganza, riteniamo necessario invitare tutte le parti, gli autori e i lavoratori del cinema, le associazioni e le istituzioni a un radicale ripensamento delle regole di governance di Cinema per Roma, superando definitivamente lo schema dell’attuale CdA che lascia la conduzione artistica in balia di giochi di potere e del capriccio dei partiti”.

100autori

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