Il cortometraggio “Chernobyl”, regia di Franco Dipietro, prodotto da Duel: Film con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte (Short Film Fund) è stato selezionato tra oltre cento candidature per il prestigioso European Short Pitch 2016 “Work in progress” e partecipa a un pitch internazionale per l’assegnazione di fondi destinati alla post produzione.
Una giovane coppia decide di vivere l’esperienza dell’affidamento temporaneo di un “Bambino di Chernobyl”. Questo gesto di altruismo rivela presto altre ragioni: l’impossibilità di avere un figlio sta minando la loro relazione. Quanto il desiderio di diventare genitori può diventare più forte dell’amore che tiene unite due persone?
“L’idea di scrivere Chernobyl – spiega il regista – mi è venuta il giorno in cui il mio migliore amico mi ha detto che stava per avere un bambino. Quello che non mi aveva detto è che ci stavano provando, lui e la sua compagna, da due anni. Due anni. E non mi aveva mai detto niente. Nessuno si dimentica di avere dei figli. Sia che sia l’avvenimento più inaspettato del mondo sia che sia una battaglia che avviene tra le mura domestiche. Ma se da una parte l’infertilità è una faccenda molto privata, dall’altra parte la fertilità non lo è. ‘Quand’è che pensate di fare un figlio?’, ‘Voi due dovreste sbrigarvi’, ‘La cosa migliore che abbiamo mai fatto’. Vorrei che l’infertilità venisse un po’ più discussa. È qualcosa che sta succedendo adesso e dovremo dire a chi ne soffre che non è da solo. Le statistiche dicono che il 66% delle donne che sono ricorse all’inseminazione artificiale sono sotto i 37 anni. Nel 30% dei casi l’infertilità di coppia è dovuta ai maschi. Negli ultimi 30 anni l’infertilità di coppia è aumentata del 20%. Chernobyl è successo 30 anni fa. Credo che la natura stia cercando di dirci qualcosa. Forse dovremmo ascoltarla”.
