In occasione della Festa della Donna, doppio evento mercoledì 7 marzo (ore 18.30) alla Casa delle Letterature di Roma: inaugurazione della mostra fotografica “Delle donne e del lavoro” sul lavoro delle tabacchine nell’Italia post-unitaria e presentazione in anteprima del libro di Stefania Scateni “Dove sono” (in uscita l’8 marzo per nottetempo).
Un 8 marzo per riflettere, con la lente della storia, sul precariato del lavoro e sul precariato del lavoro delle donne. Nei 150 anni dell’Istituzione dei Monopoli di stato, la mostra e il libro “Dove sono” di Stefania Scateni aprono uno squarcio, attraverso le vicende delle tabacchine, sul lavoro e sulla condizione delle donne nella metà del secolo scorso. Mentre, ad esempio, la figura della mondina è stata celebrata da capolavori come “Riso Amaro” di De Sanctis, la figura della tabacchina è rimasta fino a oggi narrativamente inesplorata pur racchiudendo un ritratto originale e appassionato di tanti volti sconosciuti.
Le pagine del romanzo “Dove sono” saranno lette in anteprima da quattro scrittrici italiane: Teresa Ciabatti (Adelmo torna da me, I giorni Felici), Gaia Manzini (Nudo di famiglia, La scomparsa di Lauren Armstrong), Sandra Petrignani (La scrittrice abita qui, Dolorose considerazioni del cuore), Giuseppina Torregrossa (Manna e miele, Ferro e fuoco, Il conto delle minne).
Il 7 marzo sarà anche inaugurata la mostra “Delle donne e del lavoro”, proposta dalla Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, che documenta il lavoro dagli anni ’30 ai ’70 delle operaie della manifattura tabacchi dell’alta valle del Tevere e che sarà aperta fino al 6 aprile. La manifattura dei tabacchi era un’attività quasi esclusivamente femminile e nel dopoguerra ha permesso che interi paesi non collassassero economicamente. Un lavoro non garantito e duro: nonostante fossero operaie venivano assunte a tempo determinato come stagionali. Nonostante la fragilità della loro posizione (nessun potere contrattuale, cottimo mascherato e facilità di subire ricatti ) le tabacchine erano fiere di mandare avanti la famiglia in anni nei quali la disoccupazione maschile era altissima.
Un progetto a cura di Maria Ida Gaeta.