Dalla nostra inviata Marilena Vinci. Diario del 1° giorno.
Roma, 16 Ottobre 2015 – Clementino, Guè Pequeno, Danno (MC dei Colle der Fomento) e Tormento (già cantante dei Sottotono) sono stati tra i protagonisti della prima giornata della Festa del Cinema di Roma. I quattro rapper hanno presentato nella sezione dedicata ai più giovani, Alice nella città, “Street Opera”, viaggio nel rap italiano diretto da Haider Rashid. Accanto a loro, come guest star, Elio Germano – attore e rapper del gruppo Bestierare – però assente alla kermesse. Dopo aver incontrato la stampa all’Auditorium Parco della Musica, i rapper si sono spostati al Cinema Avorio del Pigneto dove hanno incontrato il pubblico.
Ad aprire la Festa è stato un red carpet non solo abbastanza sguarnito ma certamente poco aiutato dai protagonisti del primo incontro col pubblico: Joel Coen e la moglie Frances McDormand, fischiati dai fotografi per essersi concessi poco in passerella. Durante l’incontro il regista e l’attrice, coppia anche nella vita, hanno raccontato un po’ della loro vita privata: “Il segreto è avere sempre qualcosa da raccontarsi. – dice McDormand – Per molti anni abbiamo lavorato separatamente, dunque avevamo molte cose di cui parlare. Poi è nato nostro figlio e allora ci siamo riuniti e concentrati su questo progetto, e dopodiché, ora che non vive più con noi, stiamo ancora cambiando dinamiche. Ci ha presentati l’attrice Holly Hunter, nel periodo in cui vivevamo nello stesso appartamento anche con Sam e Ivan Raimi. E’ stato un periodo molto bello, con noi poi sono arrivati Kathy Bates e il suo ragazzo, ma diciamoci la verità, ci si ricama parecchio sopra. Eravamo poveri e avevamo bisogno di dividere la casa. Più che essere un collettivo di artisti, voglio dire”. Joel Coen è stato evasivo sul suo ultimo film, “Ave Cesare!”, che sui nostri schermi arriverà a Febbraio.
Ad inaugurare la sezione dei film che potranno essere votati dal pubblico “Truth” con Cate Blanchett e Robert Redford, film tratto da una storia vera che racconta un’inchiesta giornalistica condotta negli Usa ai danni di George W. Bush.