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Diaspora al Festival Cinema e Donne di Firenze

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È per domani, martedì 8 novembre dalle 18.30, la prima mondiale, come Evento Speciale del 38. Festival di Cinema e Donne di Firenze, di “Diaspora – Ogni fine è un inizio”, il nuovo film di Luigi Faccini con grande, sorprendente protagonista Marina Piperno. Un film unico, un’opera-mondo personale.

Dopo una vita appassionata dietro la macchina da presa come produttrice (prima donna in Italia a misurarsi con una professione tipicamente maschile) Marina Piperno si è messa davanti alla camera per raccontare la storia della sua famiglia. Una saga travolgente, dall’alba delle leggi razziali promulgate dal regine fascista nel 1938 a imitazione di quelle hitleriane, fino ad oggi, quando i cugini americani, israeliani ed europei, rintracciati durante il suo viaggio transcontinentale, sono già di terza generazione.

Un viaggio e un racconto che parte da Pitigliano e subito vola a New York, Lower East Side, per poi atterrare sul deserto del Negev, tornare al Ghetto di Roma, e toccare tante propaggini di orienti e occidenti diffusi. Un racconto che scivola e si rincorre tra foto d’epoca in pose solenni e l’agilità di una piccola camera digitale, dove memorie di più di un secolo viaggiano su pc e chiavette, o tra commoventi filmini familiari in 9 millimetri, e citazioni di perenni classici come Casablanca o Come eravamo.

Un viaggio e un racconto fuori formato consueto, con le sue quattro ore di visione, che scorrono come un racconto davanti a un fuoco. Fuori da un solo Paese, un solo Continente. Fuori da un solo medium, con immagini diversissime, e archivi, musiche di mondi differenti, interviste e decine di incontri, invenzioni visive. Fuori anche da una sola religione e una sola cultura, con la curiosità aperta e dialettica di Marina Piperno, alla conquista di una più solida identità ebraica, che sia però in ascolto col mondo, e con la libertà di conviverci.

Frugando nella memoria fotografica e nei documenti delle famiglie a lei apparentate, sovrapponendovi le immagini spesso festose dei discendenti, ebrei moderni e cosmopoliti, gente studiosa e affermata, Marina mescola passato e presente, vivificando l’uno e l’altro in modo sorprendente, facendo emergere la tenace resilienza ebraica e la sua infinita varietà identitaria.

Come una Mille e una notte da camera, “Diaspora – Ogni fine è un inizio”, seguendo Marina con lo sguardo dell’uomo di cinema e sodale Luigi Faccini, regala il racconto di un secolo lungo e oltre, contenuto nella vicenda personale di una donna.

Uno spicchio di storia e di mondo nel quale non è difficile sentire che qualcosa, di quella storia, ci riguarda da vicino.

 

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