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Giuseppe Fiorello special guest del SalinaDocFest

L’attore riceverà il Premio Irritec che annualmente premia una personalità d’eccellenza legata alla Sicilia

Tra i grandi ospiti del SalinaDocFest (dal 13 al 15 settembre) ci sarà Giuseppe Fiorello che arriverà a Salina il 15 settembre per la serata di chiusura del festival portando, nella piazza di Santa Marina, un incontro inedito tra musica, immagini e parole.

“Lettere a mio padre” sarà dedicato alla memoria dei padri, in un lungo excursus che va dall’Italia dagli anni Cinquanta a oggi. A introdurre sul palco Giuseppe Fiorello al pubblico del festival ci sarà Giovanna Taviani, fondatrice e direttrice del SalinaDocFest.

Tutto cominciò da un sms, un messaggio che Vittorio Taviani mandò a Giuseppe Fiorello dopo aver visto la sua interpretazione in “Volare – La grande storia di Domenico Modugno”. L’incontro prenderà il via da questo messaggio e sarà un viaggio nell’Italia dal dopoguerra a oggi attraverso alcune tappe della memoria legate ai padri scomparsi, da Pasolini a Modugno, accompagnate dalla musica e rievocate da Fiorello con il supporto dell’immagine. L’incontro partirà simbolicamente da un ricordo di Vittorio Taviani per raccontare il nostro paese e ricostruire quell’orizzonte comune, che passa attraverso la memoria, lasciataci in eredità dai nostri padri.

A fare da contrappunto al testo e alla voce di Giuseppe Fiorello, le miniere in Sicilia con le foto di scena da “Un uomo da bruciare” (1962), dedicato a Turiddu Carnevale (Gian Maria Volontè), il sindacalista siciliano ucciso dalla mafia tra le miniere di Sciara. E ancora le parole di Pasolini e il doppio volto del progresso con le immagini del petrolchimico di Gela e di Augusta. Da sfondo alcuni passaggi del celebre documentario “L’Italia non è un paese povero” di Joris Ivens (1960), ad oggi uno dei lavori più significativi dell’epoca per il ritratto che offre dell’Italia a cavallo tra gli anni della ricostruzione e quelli del boom economico, scritto dal grande documentarista olandese in collaborazione con i Fratelli Taviani e Valentino Orsini.

Non potrà mancare tra i temi che saranno affrontati l’emigrazione italiana per ricordare quando gli emigranti eravamo noi, da sempre uno dei temi centrali del SalinaDocFest, che quest’anno mette in campo la COMUNITÀ e l’urgenza di ricostruire un orizzonte comune di intesa e di empatia, che ci facciano riscoprire uniti, ricordando come eravamo, come siamo e come saremo. Ad accompagnare il testo e il canto, le immagini di repertorio da alcuni grandi film del cinema italiano dedicati all’emigrazione dei nostri nonni e dei nostri padri. Ma anche le immagini di repertorio della Panaria Film, la prima casa di produzione dedicata al documentario subacqueo che ebbe sede proprio qui a Salina, con i suggestivi fondali delle Eolie, le eruzioni dello Stromboli e le montagne di pomice bianca dove lavoravano i cavatori di pietra.

Alla regia il supporto di Mario Incudine, da quest’anno collaboratore alla direzione artistica per la parte spettacoli del SalinaDocFest insieme a Giovanna Taviani.

A Giuseppe Fiorello sarà consegnato, durante la cerimonia conclusiva del festival, il prestigioso Premio Irritec che annualmente premia una personalità d’eccellenza legata alla Sicilia (SICILIA.DOC) e sarà consegnato da Giulia Giuffré, marketing director del gruppo Irritec.

Per maggiori informazioni: http://sostienici.salinadocfest.it/

 

 

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