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“Il pianeta in mare” di Andrea Segre Fuori Concorso a Venezia 76

Un film che racconta la realtà di Marghera. Il regista: “Per me fare cinema documentario significa entrare in mondi dove di solito non possiamo o non vogliamo entrare”.

“Il pianeta in mare”, il nuovo film documentario di Andrea Segre, sarà presentato in prima mondiale, Fuori Concorso, alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e uscirà nelle sale italiane il prossimo 26 settembre distribuito da ZaLab Film.

“Il pianeta in mare” è scritto dal regista insieme con l’autore veneto Gianfranco Bettin e descrive la realtà di Marghera, pianeta industriale situato nella laguna veneziana, attraverso le storie di chi questo posto lo vive ogni giorno.

Marghera; cuore meccanico della Laguna di Venezia, che da cento anni non smette di pulsare: un mondo in bilico tra il suo ingombrante passato e il suo futuro incerto, dove lavorano operai di oltre 60 nazionalità diverse.

Perdersi e stupirsi in luoghi mai raggiunti prima da una telecamera, come il ventre d’acciaio delle grandi navi in costruzione, le ombre dei bastioni abbandonati del Petrolchimico, gli alti forni e le ciminiere delle raffinerie, il nuovo mondo telematico di Vega o le centinaia di container che navi intercontinentali scaricano senza sosta ai bordi dell’immobile Laguna.

Attraverso le vite di operai, manager, camionisti e della cuoca dell’ultima trattoria del Pianeta Marghera, le immagini di Andrea Segre ci aiutano a capire cosa è rimasto del grande sogno di progresso industriale del Pianeta Italia, oggi immerso, dopo le crisi e le ferite del recente passato, nel flusso globale dell’economia e delle migrazioni.

Andrea Segre dichiara: “Negli ultimi due anni a chiunque io abbia detto che stavo lavorando ad un film su Marghera la risposta era sempre: ‘Ah, perché esiste ancora Marghera?’. Le tante ferite e le tante crisi che hanno attraversato questa zona industriale, come molte altre in Italia, hanno costruito una grande rimozione nazionale. Crediamo che in quegli spazi non ci sia più nulla, più nessuno. Invece non è così. Per me fare cinema documentario significa entrare in mondi dove di solito non possiamo o non vogliamo entrare, ‘Il pianeta in mare’ mi ha permesso di fare questo: tra gli spazi vuoti del Petrolchimico e le grandi navi in costruzione di Fincantieri, tra i nuovi impianti della raffineria e i container del porto ho incontrato vite che mi hanno aiutato a capire qualcosa di più del mondo di oggi”.

Gianfranco Bettin aggiunge: “‘Il pianeta in mare’ racconta la realtà quotidiana e insieme l’epica del lavoro oggi, in un luogo speciale della produzione industriale del mondo contemporaneo che è anche un luogo cruciale della modernità, Porto Marghera, a Venezia. Illuminare ciò che accade a Marghera – la possibile conversione di un polo ferito a fondo dal vecchio modo di produrre e inquinare, l’intreccio di forza lavoro e ricerca tecno-scientifica globali per entrare finalmente nel nuovo secolo dell’industria e del lavoro – significa far parlare direttamente le persone, mostrando le opere, i luoghi, le macchine, i frutti di un’impresa corale fra le più grandi del nostro tempo di cui il film restituisce il senso e racconta la vita”.

“Il pianeta in mare” è prodotto da ZaLab Film con Rai Cinema, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, in associazione con Banca Popolare Etica (ai sensi delle norme sul tax credit), con il sostegno di DG Cinema – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

 

 

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