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Festival dei Popoli: ecco i sette documentari del Concorso Italiano

Girati in Toscana, Abruzzo, Piemonte, Lombardia e nei luoghi del terremoto

Sono sette i documentari italiani, tutti in anteprima mondiale, selezionati nella sezione Concorso Italiano per 60esima edizione del Festival dei Popoli, il Festival internazionale del film documentario, che si terrà dal 2 al 9 novembre in vari luoghi di Firenze.

I documentari selezionati, girati in Toscana, Abruzzo, Piemonte, Lombardia e nei luoghi del terremoto in Italia, sono:

“Caterina” di Francesco Corsi (produzione Kiné), un’emozionate ritratto dell’artista fiorentina Caterina Bueno, etnomusicologa, cantante e “raccattacanzoni” che, a partire dagli anni ’60, portò all’attenzione del grande pubblico il preziosissimo patrimonio di canti e tradizioni musicali pazientemente raccolti nelle campagne della Toscana.

“Ghiaccio” di Tommaso Clavarino (produzione ActingOUT), ambientato in Val Pellice, Piemonte, ormai spopolata, che vede arrivare stranieri in cerca di una nuova vita: alcuni richiedenti asilo, provenienti da vari paesi dell’Africa, si appassionano al curling, sport che si pratica sul ghiaccio, che diventa strumento di integrazione e di riscatto personale.

Dall’Abruzzo arriva “Il passo dell’acqua” di Antonio Di Biase (produzione Zelig), attraverso le storie di tre personaggi “antichi” (un pastore, una contadina devota, un pescatore) il film ci immerge in paesaggi, gesti e ritmi che appaiono sospesi in una dimensione fuori dal tempo.

La regista Laura Cini presenta “Medium” (produzione Zenit Arti Audiovisive e Rai Cinema), documentario ambientato a Firenze che ci fa incontrare Tarika, una donna che ha messo a disposizione degli altri il suo talento nel comunicare con l’aldilà, di farsi da tramite tra la vita terrena e quella ultraterrena.

Tra Lucca e Stati Uniti si sviluppa invece la storia di migrazioni raccontata in “Mister Wonderland” di Valerio Ciriaci (Produzione Awen Films) che racconta la straordinaria storia di Sylvester Z. Poli, un umile artigiano “toscano” (Lucca) emigrato in America alla fine del XIX secolo per diventare il più grande proprietario di sale cinematografiche del suo tempo.

“Un uomo deve essere forte” di Ilaria Ciavattini e Elsi Perino ci racconta di Jessica, che diventa Jack e del tempo necessario per trasformare un corpo femminile e permettere la venuta al mondo di un uomo: della sua forma fisica, del suo sentire, del suo agire, del suo soffrire.

“Vulnerabile Bellezza” di Manuele Mandolesi (Respiro Produzioni) rintraccia, tra le macerie delle case e delle fattorie distrutte dal terremoto del 2016, lo spazio umano, intimo e inviolato di una giovane famiglia e di un’intera comunità che cerca di riconquistare i ritmi della quotidianità in un territorio che ieri è stato sconvolto dalla furia della natura e oggi è stato lasciato a se stesso.

I film competono per il Premio “CG Entertainment” (distribuzione in home video nella collana “Popoli doc”), il Premio “Imperdibili” (distribuzione al Cinema La Compagnia di Firenze), il Premio “Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni” (€ 1.500,00 assegnati dall’Istituto Sangalli per la Storia e le Culture Religiose di Firenze), a cui, da quest’anno, si aggiungono due novità: il Premio “Il Cinemino”, assegnato dal gruppo composto dai fondatori del “Cinemino” di Milano (il film vincitore verrà programmato in sala durante una serata dedicata e tenuto in programmazione) e il Premio “Tënk”, assegnato da Tënk, la prima piattaforma SVOD in Europa dedicata al cinema documentario indipendente, che arriverà anche in Italia nel 2020 (il film vincitore sarà distribuito sulla piattaforma per 2 mesi).

Sito Ufficiale: www.festivaldeipopoli.org

[Photo credits: Un uomo deve essere forte / Festival dei Popoli]

 

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