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Bong Joon-ho, il premio Oscar al Florence Korea Film Fest

Florence Korea Film Fest / Bong Joon-ho al cinema La Compagnia di Firenze

Firenze, 6 aprile 2023 – “‘Psycho’ di Alfred Hitchcock e ‘Ladri di Biciclette’ di Vittorio De Sica sono i miei due film di formazione, entrambi visti in un’età molto giovane, a 10 anni”. Lo ha detto il premio Oscar Bong Joon-ho oggi al cinema La Compagnia di Firenze per la masterclass organizzata dal Florence Korea Film Fest, che ha registrato il sold out.

“Tra l’altro – ha spiegato il regista – quando ho visto ‘Ladri di Biciclette’ mi era stata regalata una bici che mi hanno rubato poco dopo, quindi sono legato tantissimo a quel film, ho empatizzato subito con i personaggi, non sapevo nulla di De Sica”. Invece “‘Psycho’ è stato scioccante, l’ho visto senza sapere nulla, aveva questo flusso della storia che non sai dove va a parare, mi è rimasta finora questa sensazione di shock. Sono entrambi film in bianco e nero visti in tv, eppure il sangue che scorreva nelle scene me lo ricordo di color rosso”.

Parlando poi di cinema italiano ha aggiunto: “Di quello contemporaneo italiano direi che mi piace molto Alice Rohrwacher, così come il suo film ‘Lazzaro Felice’, che parla dello sfruttamento lavorativo. Anche al tempo in cui studiavo cinema ho visto tanti film italiani che parlano di politica, come quelli di Elio Petri o Marco Bellocchio. E riguardo alla canzone ‘In ginocchio da te’, nella colonna sonora di ‘Parasite’, ho pensato che visto che i coreani sono molto frettolosi si prova subito a mettere sopra la musica per capire che tipo di brano ci sta bene. Quando ho messo la musica di Gianni Morandi così romantica in una scena così violenta ho pensato: questa è perfetta! Mi piace raffigurare cose che stonano”.

“Una volta – ha raccontato Bong Joon-ho – a Lione ho avuto l’onore di cenare con Bellocchio, ero molto nervoso e volevo parlare ma lui era molto silenzioso, e io ero molto emozionato”.

Parlando poi di ‘Parasite’, il film premio Oscar, il regista ha detto: “Sono riuscito a vedere il doppiato in italiano di ‘Parasite’, ci sono tanti doppiatori di talento in Italia”. Ha poi spiegato: “Mi diverto a organizzare gli spazi nei miei film, e preparando ‘Parasite’ sin dalla scrittura ho avuto tanti discorsi con il mio staff per far capire al meglio la verticalità. Ci sono tante scale nel mio film e noi ci divertivamo a chiamare questo film… Un film di scale. Credo che ‘Parasite’ sia riuscito a espandere questa verticalità in maniera generale, non è solo conflitto tra famiglia ricca e povera, ma anche tra poveri. Il 90% delle scene avviene all’interno, abbiamo voluto far apparire queste case vive, la casa della famiglia ricca è un set”.

“Da piccolo – ha aggiunto Bong Joon-ho – mi piaceva disegnare i cartoni, mi piacevano tanto e ne ho fatti molti, quindi gli storyboard li disegno io e mi illudo di essere un gran disegnatore. Dipende da regista a regista: io lo faccio perché mi sento insicuro, devo finire completamente uno storyboard, se in mano ho uno storyboard finito mi sento a mio agio e sicuro di me. Cerco di essere fedele allo storyboard ma voglio anche dare libertà agli attori, è una cosa assurda ma se poi la fa, piano piano riesce”.

Riguardo al suo ultimo progetto, “Mickey 17”, ha detto: “Non è stato difficile riabituarsi a una produzione straniera, ci sono personaggi buffi, si vede che l’ho fatto io!”.

 

 

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