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Cannes 2014: sulla Croisette arrivano una Drag Queen e un pittore burbero

Da Cannes la nostra inviata Marilena Vinci. Diario del secondo giorno.

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Cannes, 15 Maggio 2014 – Dopo la raffinata “Grace di Monaco” oggi al Festival di Cannes è la volta di un rude pittore inglese considerato un rivoluzionario della pittura romantica, si tratta di “Mr.Turner” di Mike Leigh, il regista inglese che a Cannes ha gia vinto due volte la Palma d’oro: nel 1992 con “Naked” e nel 1996 con “Segreti e Bugie”. Da quest’ultimo film proviene il protagonista del suo biopic sul pittore britannico William Turner, l’ottimo caratterista Timothy Spall che con mugugni e rantoli da’ volto ad un uono burbero e dal carattere difficile con un’interpretazione che si candida sin d’ora ad un premio. Mike Leigh mescola con grazia malinconia e tocchi di british humour ma il suo film raccoglie un tiepido applauso alla fine della proiezione stampa. “Perché fare un film su William Turner? Perché è stato un grande pittore, un rivoluzionario. – spiega il regista inglese – Ma quello che mi ha sempre colpito è la tensione tra la spinta alla morte e la spiritualità, che imprigionava nelle sue tele”.

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In concorso passa oggi anche il film sul fondamentalismo islamico “Timbuktu” di Abderrahmane Sissako, primo dei 18 film ad essere proiettato. Prendendo spunto da una storia vera, la lapidazione di una coppia non sposata ma convivente avvenuta nel 2012, il film racconta della lenta e drammatica presa del potere all’interno della città e nelle zone adiacenti di un gruppo di jihadisti che impongono la sharia, proibendo musica e sport, obbligando le donne al velo e non solo, diffondendo il terrore e punendo chi non obbedisce alla legge di Allah con frustate, lapidazioni o una scarica di mitra.
“L’idea del film – spiega il regista – è nata in seguito alla lapidazione di una coppia, in un piccolo villaggio in Mali. Mi ha colpito non solo l’accaduto, ma anche il fatto che nessuno ne avesse parlato: mi preoccupa che il mondo sta diventando indifferente all’orrore”. Sissako nutre speranze: “L’essere umano è complesso, può nascondere al tempo stesso lati buoni e cattivi. Un jihadista è come noi, ma la sua vita è radicalmente cambiata. E io sono convinto che anche lui possa ancora avere qualcosa di umano”.
“Timbuktu” non denuncia in maniera urlata e aggressiva per scandalizzare lo spettatore occidentale, ma mostra in maniera anche banale i precetti del fondamentalismo quasi per deriderli.

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Sulla Croisette oggi anche un pezzo d’Italia con “Più buio di mezzanotte”, il film d’esordio di Sebastiano Riso che apre la Semaine de la Critique e da oggi al cinema.
La storia è ispirata alla vera vita di Davide Cordova in arte Fuxia, uno degli animatori del club romano Muccassassina, che nel film si ritaglia una parte nelle vesti di drag queen e che del regista era coinquilino. “Siamo partiti dalla storia vera di Davide e poi con gli sceneggiatori abbiamo fatto una selezione eliminando i fatti così estremi da sembrare scritti e tenendo quelli più poetici”, dice il regista catanese.
Il film racconta della difficile accettazione dell’omosessualità da parte dei genitori di Davide, che decide di cercare rifugio in una comunità di emargiati di Catania. Per trovare il particolare volto di Davide, interpretato dall’esordiente Davide Capone, il regista ha impiegato ben 2 anni e 9mila provini. Nel cast anche Pippo Delbono, Vincenzo Amato e Micaela Ramazzotti.

Parlando dell’incapacità dei genitori di accettare l’omosessualita del figlio, Riso dice: “Il padre non è un uomo cattivo, semplicemente è impreparato ad accettare un figlio femmina in un meridione dove il machismo è ancora un valore importante. I ‘masculi’ sposati che vanno a letto coi ragazzi esistevano nel passato a Catania e pure oggi. È una città dove di notte tutto è consentito, purché di giorno invece si vada a braccetto con la moglie. Mia nonna mi raccontava di sale da té degli anni Cinquanta dove uomini ballavano con uomini, oggi ci sono i club gay ma non è cambiato molto altro. Sulle pagine dei giornali sono frequenti i suicidi di adolescenti effeminati o omosessuali maltrattati e a livello nazionale non riesce a passare una legge contro l’omofobia”.

Micaela Ramazzotti, alla sua prima volta a Cannes, dice di “festeggiare la nascita di un nuovo autore, un regista con molta personalità e carisma che con questo film si è posizionato tra Pasolini e Dickens. Il suo modo di raccontare mi ha molto sorpresa, ho avuto la sceneggiatura quattro anni fa, sono partita per questa avventura siciliana con mia mamma e mia figlia che ancora allattavo. E se nelle pause dei set mi occupavo di lei, mentre giravo era Davide che cullavo. Poi un mese fa la telefonata di Sebastiano: ti porto a Cannes”.

Ad accompagnare il film sulla Croisette anche il vero Davide alias Fuxia, che oggi a 46 anni è tornato nella sua Sicilia e dice: “Sono fiducioso che vedendo questo film altri genitori riescano a comprendere che a prescindere da ogni diversità un figlio va amato e coccolato. L’amore è quello che ci dà la forza di andare avanti”.

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14-25 Maggio 2014

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