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“Ciliegine”: il delizioso esordio francese alla regia di Laura Morante

Video interviste a Laura Morante e Pascal Elbé.

E’ la regia la ciliegina sulla torta di un’attrice, Laura Morante, che con il suo fascino, la sua bravura e bellezza ha interpretato, in più di trent’anni di carriera, tantissimi film tra cui quelli di Moretti, Monicelli, Amelio, Salvatores, Virzì e Verdone (solo per citarne alcuni), dimostrando di essere una delle migliori interpreti del nostro cinema. “Ciliegine”, che segna il suo esordio alla regia, è il prodotto più impegnativo di Laura Morante, che la vede impegnata sia come attrice protagonista che come sceneggiatrice e coproduttrice.

La storia è quella di Amanda, una donna che ha sempre avuto rapporti complicati con gli uomini che, a causa dei suoi meccanismi di autodifesa, guarda con sospetto e giudica inaffidabili. Li sorveglia e ne analizza i gesti cercando di leggere i sintomi della loro inadeguatezza e del loro egoismo. Secondo lo psicologo (Patrice Thibaud) marito della sua migliore amica Florence (Isabelle Carré, già protagonista di “Emotivi anonimi”), Amanda è affetta da androfobia, ha cioè paura degli uomini. Ecco perché tutte le sue relazioni sono destinate a finire a causa della sua intransigenza. La sera del 31 Dicembre ad un veglione però Amanda incontra Antoine (Pascal Elbé), un uomo sensibile e gentile con cui si mostra da subito disponibile e affettuosa ma solo a causa di un equivoco che le fa credere lui sia gay. Tra i due nasce così una profonda amicizia basata su un malinteso che falserà il rapporto. Lo sviluppo degli eventi si basa su una teoria freudiana contenuta nel saggio di interpretazione sul romanzo “Gradiva” di Wilhelm Jensen per cui è indispensabile continuare l’inganno per riuscire a superare il problema arrivando all’accettazione della verità.

Scritto dalla stessa Morante con l’ex marito Daniele Costantini, e coprodotto assieme all’attuale marito Francesco Giammatteo (con cui ha appositamente fondato la Nuts and Bolts Production), “Ciliegine” ha avuto una gestazione lunga sette anni causata da problemi produttivi. “Un percorso a tappe – come lo definisce l’attrice e neo-regista – La decisione di dirigere io stessa il film è venuta in un secondo momento. Daniele Costantini ed io avevamo da poco completato la scrittura del trattamento e io stavo girando il film di Alain Resnais ‘Cuori’. Il produttore, Bruno Pesery, al quale avevo parlato del progetto, ha chiesto di leggere il trattamento, – racconta la Morante – gli è piaciuto e si è detto disposto a finanziare la sceneggiatura, a condizione che la storia fosse ambientata non più a Roma, ma in Francia. Terminato il lavoro di scrittura, si è cominciato a parlare di possibili registi per il film. Ci siamo incontrati più volte per discuterne, abbiamo evocato diversi nomi di registi francesi, alcuni non erano liberi, altri non convincevano il produttore, altri ancora avrebbero diretto soltanto film scritti da loro stessi. Fino a che un giorno il produttore mi ha chiesto se per caso non volevo debuttare come regista. Non ne ero per niente sicura, ma ho finito per lasciarmi convincere”.

Recitare e dirigere un film allo stesso tempo non è il massimo confessa, ma è stata una scelta obbligata: “Quando si è deciso che avrei diretto il film, ho avuto paura che affrontare una regia per la prima volta e recitare contemporaneamente un ruolo così impegnativo, fosse davvero troppo. A quel punto ho pensato di offrire il ruolo di Amanda ad un’attrice francese che mi piace molto e che pensavo l’avrebbe interpretato magnificamente, Sandrine Kiberlain, ma poi è intervenuta la coproduzione italiana, e abbiamo abbandonato l’ipotesi di una protagonista francese, dal momento che l’intero cast sarebbe stato francese e così il ruolo è tornato a me”.

RECENSIONE. “Ciliegine” è una delicata commedia sentimentale che sà di commedia degli equivoci. Laura Morante riesce a cogliere, con il non detto, le emozioni e la complessità dei sentimenti femminili nel rapporto di coppia e a far respirare una certa nostalgia delle illusioni romantiche grazie ad un personaggio rigido (dichiaratamene ispirato a Lucy dei Peanuts) ma che dietro la sua scorza nasconde una donna che vuole ancora credere all’amore con la A maiuscola, fatto di attenzioni, condivisione e generosità. Un cast perfetto e le affascinanti e calde atmosfere parigine esaltate dalle musiche di Nicola Piovani, fanno di “Ciliegine” un film gradevole anzi delizioso, come il frutto di cui porta il nome.

“Ciliegine” è al cinema dal 13 aprile distribuito in 50 copie da Bolero Film, mentre in Francia uscirà il 2 maggio.

LAURA MORANTE - intervista (Ciliegine) - WWW.RBCASTING.COM

PASCAL ELBÉ - intervista (Ciliegine) - WWW.RBCASTING.COM

Alcuni commenti della critica:

“Debutto francese con amarcord di Resnais e Rohmer, per la morante regista di una commedia sentimentale graziosa e un po’ vezzosa (…) Prendendo il ritmo delle nevrosi, è carino: è il pregio e il limite”.
Maurizio Porro, Il Corriere della Sera 

“Con un titolo così, il rischio di rigetto era grande. Ma le ‘Ciliegine’ di Laura Morante nelle multiple vesti di sceneggiatrice, regista, protagonista e coproduttrice non risultano melense, a patto di simpatizzare per l’identikit cinematografico della stessa. Sia pure intrisa d’atmosfere parigine, la commedia incentrata sul ravvedimento dell”androfoba’ Amanda a opera di un bell’uomo tanto sensibile da essere creduto gay rievoca tutte, ma proprio tutte le prerogative della 55enne musa del cinema italiano e in particolare di Moretti”.
Valerio Caprara, Il Mattino

“In ogni caso l’esito non tradisce alcuna incertezza, si potrebbe dire che non sembra un’opera prima (…) Sinceramente il punto debole sono le interpretazioni maschili”.
Paolo D’Agostini, la Repubblica

“Organizzato come una pagina musicale per movimenti, ritorni, evoluzioni, accompagnando gesti e parole con le note di Nicola Piovani, Ciliegine ha la forza e si fa forte della tradizione narrativa-cinematografica francese abile a sfuggire i cliché del dramma e altrettanto a frequentare quelli della leggerezza. Ciliegine è il cinema francese chiacchierone che segue un uomo e una donna da vicino e con attenzione sottile, scovando un barlume di senso e aprendoli all’alterità, allo sguardo e alla comprensione dell’altro”.
Marzia Gandolfi, MYmovies.it 

“Morante è autoironicamente prigioniera della tipologia di personaggio che nella sua carriera il più delle volte ha interpretato, indovina un brillante finale con indicativo primo piano muto e fa uso di uno spirito per certi versi di respiro internazionale, per altri ‘retrò'”.
Federico Raponi, FilmUp.com

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