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“Bassifondi” al cinema dal 15 giugno

Photo by Angelo Raffaele Turetta / Gabriele Silli e Romano Talevi in “Bassifondi”

Arriva nelle sale il 15 giugno “Bassifondi”, un film di Trash Secco, soggetto e sceneggiatura di Damiano e Fabio D’Innocenzo, Trash Secco e Greta Scicchitano, con Gabriele Silli e Romano Talevi. Una produzione 11 Marzo Film con Rai Cinema, distribuzione Cloud9.

SINOSSI. Romeo e Callisto sono due senzatetto che abitano sugli argini del Tevere, al centro di Roma. Fisicamente e caratterialmente opposti, vivono di espedienti quotidiani, ma i loro modi distruttivi e ostili verso la società “al di sopra” del fiume creano situazioni di costante conflitto. Immersi in una spirale discendente di follia negativa, il loro rapporto cambia quando Romeo si ammala e Callisto lo accudisce dimostrando il suo profondo affetto.

“Bassifondi” è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2022.

“Quella raccontata in ‘Bassifondi’ è una storia d’amore fuori dagli schemi, un amore fraterno, un’indissolubile dipendenza affettiva l’uno dall’altro; una coesione d’intenti fatta di autolesionismo e nichilismo che porterà i protagonisti ad affondare sempre più, dalla civiltà fatta di palazzi fino allo sprofondare negli abissi del proprio IO. Il torbido fiume, la triste coscienza di se stessi è l’unica cosa di cui possono essere fieri i nostri due senzatetto. L’unica cosa che possiedono sono proprio loro due, e la loro relazione morbosa. La saggia scelta degli sceneggiatori (i Fratelli D’Innocenzo) è stata quella di rimanere costantemente, quasi ossessivamente, concentrati sui due protagonisti, senza staccare mai gli occhi da loro – come se gli altri personaggi che orbitano loro attorno fossero degli “oggetti” più che delle persone, con i quali i due si scontrano, che urtano, contro cui rimbalzano, tornando però sempre sui propri passi, rientrando nel proprio percorso tortuoso verso la morte. Di sfondo, abbiamo una Roma oscura dai colori acidi, di un giallo acre quasi tendente al verde muffa, come in decomposizione cromatica, amara da digerire per loro (i personaggi) e per gli occhi dello spettatore, condita di personaggi rozzi, brutti, sciatti, che di riflesso incidono nella miseria esistenziale dei due homeless che le orbitano dentro. È proprio in questo paesaggio arido, folle e tragico che troveremo spazio per un finale commovente, che ci rende quasi colpevoli di aver giudicato con il nostro sguardo quello che abbiamo visto, riuscendo invece ad empatizzare con i nostri due senzatetto”. (Trash Secco, note di regia)

 

 

 

 

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