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“L’odore della notte” di Claudio Caligari torna al cinema dal 20 novembre

Valerio Mastandrea in una scena del film “L’odore della notte”, 1998

Presentata alla Festa del Cinema di Roma nel nuovo restauro 4K, l’opera seconda di Claudio Caligari – regista di “Amore tossico” (1983) e “Non essere cattivo” (2015) – è pronta per tornare nelle sale a partire dal 20 novembre, distribuita da Minerva Pictures e Cat People.

Trampolino definitivo per la carriera di Valerio Mastandrea, qui protagonista e narratore senza filtri, Marco Giallini e Giorgio Tirabassi, “L’odore della notte” è una vorticosa epopea proletaria e criminale che cuce insieme stile, personaggi e ritmo senza compromessi, trasformando ogni momento in uno schiaffo, uno sfottò, un dolore sincero. Nel cast anche Little Tony nei panni di se stesso.

Figlio della grande tradizione italiana “di genere”, quanto del neorealismo più corrosivo, è il silenzioso apripista e punto di riferimento del crime/noir nostrano di oggi, dai “Romanzo Criminale” ai “Gomorra” ed epigoni vari. Ma la vera forza de “L’odore della notte” risiede nella sua natura di strada, randagia e affamata, urgente perché sopravvissuta, tanto vera quanto violenta, capace di riappropriarsi di un determinato tipo di cinema e rivitalizzarlo fino renderlo nuovo e autentico.

Il Remo interpretato da Mastandrea è prima poliziotto e poi rapinatore, a capo di una sconclusionata banda di figli della strada. Caligari tiene il suo protagonista sempre in bilico tra ferocia e umanità, senza giudizi di sorta: è la visione soggettiva quanto lucida di una società che con i suoi meccanismi brutali tiene, allora come oggi, i suoi frutti indesiderati ai margini, in cui ogni velleità materiale è solo lo scintillante scudo di un tormento senza via di scampo. Violenza che affascina e che insieme soffoca, che ammalia e sconforta: talvolta urlato e altre bisbigliato, è sempre il disperato (bi)sogno distorto di trovare una vita.

A cavallo tra lo Scorsese più tormentato di “Taxi Driver” e quello più vorticoso di “Quei bravi ragazzi”, “L’odore della notte” non ne segue semplicemente le scie, ma ne rielabora la forza in modo unico e personale: è il ventre molle della Roma tra gli anni ’70 e ’80 e, al contempo, puro cinema senza sosta dal retrogusto spietato. È delirio di potenza e fatalismo, lì dove (pochi) soldi e scelte sbagliate dominano una mascolinità sbandata, tanto seducente quanto destinata al fallimento.

Liberamente tratto da Le notti di «Arancia Meccanica» di Dido Sacchettoni (Einaudi, 1986), “L’odore della notte” venne presentato per la prima volta durante la Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 1998 e ora torna nei cinema nella sua nuova versione restaurata in 4K per il suo 25° anniversario. Realizzato nel 2023, il restauro è stato curato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale a partire dai negativi scena e colonna sonora messi a disposizione da Minerva Pictures, con la supervisione del direttore della fotografia Maurizio Calvesi.

 

 

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