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Festival di Roma 2010: impegno, giovani e glorie del passato

ROMA – Tanto impegno, poche star, grande spazio ai giovani e ai maestri del passato. Questi i segni particolari della quinta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, che alza il sipario il 28 ottobre per concludersi il 5 novembre. Tra lungometraggi e documentari, la rassegna offre 146 titoli (20 prime mondiali), di cui 16 in concorso. Spiega la direttrice artistica Piera Detassis: “Abbiamo abbassato l’età degli autori. Ci saranno molti giovani, tanti curiosamente nati nel ’64. Avremo meno major e più produzioni indipendenti. E per finire, una madrina giovanissima come Valeria Solarino”.

Festival Internazionale del Film di Roma 2010 - conferenza stampa - WWW.RBCASTING.COM

Dei titoli in concorso, che saranno esaminati da una giuria internazionale capitanata da Sergio Castellitto, quattro sono italiani. Ma il panorama è piuttosto atipico: “avremmo voluto chiamarlo ‘2010 fuga dall’Italia’ – continua Detassis – nulla di politico, ma è di sicuro un segnale che di questi quattro italiani due e mezzo siano girati all’estero e in lingue diverse”. E infatti “Gangor” di Italo Spinelli è in indi, nel film di Guido Chiesa “Io sto con te” si parla arabo e greco antico, mentre “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini ha come protagonista un Toni Servillo che per metà del tempo si esprime in tedesco. In pratica, solo “La scuola è finita” di Valerio Jalongo e con Valeria Golino, è totalmente italiano.

Naturalmente, non mancheranno le pellicole made in Usa: ben sette tra quelle in gara e fuori gara. Si va dalla perdita di un figlio in “Rabbit Hole” di John Cameron Mitchell, protagonista Nicole Kidman (per la prima volta anche in veste di produttrice), insieme a Aaron Eckhart e Dianne Wiest, all’atteso film sulla nascita di Facebook “The Social Network” di David Fincher. Ad aprire il Festival ci saranno le star Keira Knightley e Eva Mendes, che presenteranno “Last Night”, commedia sull’infedeltà di Massy Tadjedin.

Tra i titoli che passeranno in concorso, si segnalano la commedia nera sull’eutanasia “Kill me please” del belga Olias Barco; il dramma di una madre prossima a morire raccontato da Yu-Htsu Camille Chen in “Little Sparrows”; “Orange and Sunshine” di Jim Loach, sullo scandalo inglese dei 130 mila bambini indigenti deportati 60 anni fa nei paesi del Commonwealth; “Dog Sweat”, affresco sulle nuove generazioni iraniane che Hossein Keshavarz ha girato clandestinamente a Theran; e “I fiori di Kirkurk” di Fariborz Kamkari.

Poche le stelle internazionali che sfileranno sul red carpet. Oltre alle protagoniste del film d’apertura, ci saranno Julianne Moore che riceverà l’Acting Award e presenterà “The Kids Are All Right” di Lisa Cholodenko, e Fanny Ardant con il corto “Chimere assenti” sui Rom di Roma. Non mancheranno gli eventi come l’anteprima di “Winx Club 3D – Magica Avventura” (nell’ambito della sezione dedicata ai ragazzi “Alice nella città”), il pilot di “Boardwalk Empire” di Martin Scorsese, la versione cinematografica di “Carlos” di Olivier Assays, l’anteprima mondiale di 20 minuti di “Dylan Dog: Dead of Night” e quella italiana di “Porco Rosso”.

Tra gli omaggi ai protagonisti del passato, tanto amati dal Presidente Gianluigi Rondi, la retrospettiva su Ugo Tognazzi (il 27 ricorre il ventennale dalla morte), con la proiezione del documentario “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Togazzi; il ricordo di Akira Kurosawa e Satoshi Kon (nell’ambito del Focus sul Giappone); il premio Marc’Aurelio alla Memoria di Suso Cecchi d’Amico; mentre, per il cinquantenario della Dolce Vita, verrà riproposto il capolavoro di Federico Fellini in versione restaurata. La sezione “L’altro cinema – Extra”, dedicata ai documentari e ai lungometraggi di ricerca, ospiterà i Duetti Margherita Buy-Silvio Orlando e Giancarlo De Cataldo–Gabriele Salvatores, e le lezioni di cinema con John Landis e Alexandre Rockwell.

Cresce l’interesse per la piattaforma che si occupa dell’industria. Dice il produttore Roberto Ciccutto, responsabile di “Business Street”: “è una delle pochissime situazioni in cui privato e pubblico collaborano insieme con grande vantaggio per entrambi”. Il budget del Festival, “autofinanziato al 70%”, precisa il direttore generale Francesca Via, è di 13, 5 milioni di euro di cui 8,2 riservati alla rassegna, 1,3 al mercato di “Business Street” e 3,8 alle attività svolte nell’arco dell’anno.

Si ringrazia l’Ufficio Stampa Cristiana Caimmi

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