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Venezia 72: Valeria Golino in bianco e nero nel barocco film di Gaudino

Da Venezia la nostra inviata Marilena Vinci. Decimo giorno. 

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Venezia, 11 Settembre 2015 – Si chiude con l’ultimo dei quattro titoli italiani il concorso della 72. Mostra del cinema di Venezia: il sorprendente e barocco “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino con protagonista Valeria Golino, che potrebbe valere per la seconda volta consecutiva la Coppa Volpi femminile ad un’attrice italiana (ricordiamo che lo scorso anno andò ad Alba Rohrwacher per “Hungry Hearts”). Valeria però non ci pensa, “A me basta essere qui, ne sono felicissima come sono felice di far vedere il film che Beppe ha fatto. Sapeste quanto è stato difficile, quante porte in faccia ci hanno sbattuto”, racconta l’attrice in conferenza stampa.

Nel film (al cinema dal 17 settembre con Officine Ubu) Valeria Golino interpreta Anna, una donna napoletana, madre di tre figli, di cui uno sordo. Lavora per una società di produzione televisiva, dove conosce un attore (Adriano Giannini), che inizia a corteggiarla. Anna deve difendersi da un marito violento e poco di buono (Massimiliano Gallo) e imparare a reagire…

Girato in bianco e nero, con inserti animati e alcune canzoni originali che fungono da voce narrante, “Per amor vostro” segna il ritorno del regista campano a 18 anni di distanza da “Giro di lune tra terra e mare”. “Non che nel frattempo me ne sia rimasto con le mani in mano – precisa Gaudino – ho fatto documentari, collaborato con le istituzioni e con la politica. Ho scritto. Avevo diverse sceneggiature che avrei potuto realizzare, ma per quella di ‘Per amor vostro’ ci volevano meno soldi”, confessa. E aggiunge: “Questo progetto nasce da un senso di inadeguatezza rispetto al proprio tempo. Perciò è così importante la memoria nel film: solo ricostruendo il proprio passato siamo in grado di affrontare il presente”.

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In concorso è passato anche il film cinese che ha entusiasmato la critica: “Behemoth” di Liang Zhao. Costruito citando la Divina Commedia e utilizzando come titolo il nome della creatura biblica imbattibile per tutti tranne che per il suo creatore, il film mostra una sorta di girone dantesco: quello creato dall’uomo sventrando la terra per creare paradisi disabitati. Dalla miniera ai volti di chi ci lavora fino al “deposito” in cui quel lavoro e il materiale trovano una destinazione, il regista cinese mostra un contemporaneo e terreno inferno, purgatorio e paradiso (?) scuotendo nello spettatore emozioni e morale.

In attesa di conoscere i premiati, domani sera, oggi sono stati assegnati i premi collaterali oltre al Premio del Pubblico Pietro Barzisa – 30. Settimana Internazionale della Critica andato a “Tanna” di Bentley Dean e Martin Butler.

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SPECIALE
72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
2-12 settembre 2015

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