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“Pirandello e il cinema”, rassegna al Cinema Trevi e alla Casa Museo di Luigi Pirandello dal 25 al 29 novembre

Il 25 novembre 2017, a Roma, presso la Sala Trevi in Vicolo del Puttarello 25 (Fontana di Trevi), in concomitanza con la mostra “Il caso Pirandello” al Teatro di Villa Torlonia, e alla Casa Museo di Pirandello in Via Antonio Bosio, nell’ambito delle manifestazioni per i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Nazionale CSC, avrà inizio una rassegna della durata di 5 giorni su “Pirandello e il cinema” a cura di Amedeo Fago.

25/11 – CINEMA TREVI – Vicolo del Puttarello, 25 – ore 17.30
“Pensaci Giacomino” di Gennaro Righelli (It. 1937) tratto dall’omonima commedia.
“Terra di nessuno” di Mario Bàffico (It. 1939) ispirato a tre novelle.
“Le due vite di Mattia Pascal” di Mario Monicelli (Fr.It. 1985) tratto dall’omonimo romanzo.

26/11 – CINEMA TREVI – Vicolo del Puttarello, 25 – ore 17.30
“Enrico IV” di Marco Bellocchio (It. 1984) tratto dall’omonimo dramma.
“L’uomo dal fiore in bocca” di Marco Bellocchio (It. 1993) tratto dall’omonimo atto unico.
“La balia” di Marco Bellocchio (It. 1999) tratto dall’omonima novella.

27/11 – CASA DI PIRANDELLO – Via Antonio Bosio 13/b – ore 19.00
– Andrea Renzi interpreta alcuni brani dai “Diari di Serafino Gubbio, operatore”.
– Conversazione su “Pirandello e il cinema” tra Marco Bellocchio, Amedeo Fago, Paolo
Petroni, Giovanni Spagnoletti.

28/11 – CINEMA TREVI – Vicolo del Puttarello 25 – ore 17.30
“Kaos” di Paolo e Vittorio Taviani (It. 1984) tratto da quattro novelle.
“Tu ridi” di Paolo e Vittorio Taviani (It.1998) tratto da due novelle.

29/11 – CINEMA TREVI – Vicolo del Puttarello 25 – ore 17.30
“Effetto notte” di François Truffaut (Fr. 1973).
“La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen (U.S.A. 1985).
“Rashomon” di Akira Kurosawa (Giap. 1950).

Il rapporto tra Luigi Pirandello e il cinema fu complesso, ambiguo, conflittuale, a volte di totale rifiuto altre volte di grande curiosità. E fu certamente la curiosità per questa nuova modalità di narrazione per immagini, che si era già strutturata come industria cinematografica che lo spinse a scrivere il romanzo “Si gira” pubblicato una prima volta nel 1916 e poi ripubblicato nel 1925 con il titolo “Quaderni di Serafino Gubbio, operatore”. In questo romanzo il suo giudizio sul cinematografo è spietato sia quando teme che il pubblico abbandoni i teatri per correre a vedere su uno schermo “larve evanescenti” prodotte in maniera meccanica e fredda, sia quando descrive il mondo della produzione cinematografica popolato di personaggi volgari impegnati a confezionare prodotti commerciali per soddisfare il palato delle masse e gli interessi degli uomini d’affari; nello stesso tempo la struttura stessa del racconto letterario e l’ipotesi da Pirandello stesso formulata, di trarne un film, prefigurano un’idea di linguaggio cinematografico di grande modernità: il film nel film.

 

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