Home Articoli Rettifica al comunicato 100autori relativo alla soap opera “Agrodolce”

Rettifica al comunicato 100autori relativo alla soap opera “Agrodolce”

11 Dicembre 2011

Gentili Signori,

in merito al Vostro comunicato del 5 dicembre 2011 in relazione alla vicenda Agrodolce non appare per nulla chiara l’evidente e notoria ragione per la quale sono stati sospesi i pagamenti da parte della Einstein verso la troupe per il solo periodo delle ultime sei settimane di lavorazione (dalla sospensione dell’11 marzo fino a luglio, alla scadenza del contratto, Einstein ha ottenuto per loro la CIG cassa integrazione) mentre per gli autori, attori e registi per i soli mesi di gennaio e febbraio 2011.
Essendo infatti notorio che, da oltre un anno, dal novembre 2010, RAI non paga Einstein per 4.626.788,40 euro di fatture emesse e per oltre 6 milioni di extra costi euro generati dalla gestione editoriale dell’incaricato RAI risulta evidente quale sia l’origine e la ragione di questa difficoltà (non essendo il Gruppo Einstein una banca o un’istituzione finanziaria).
Non esistendo, quindi, lavoratori di serie A e di serie B è chiaro che non si può offendere tout court chi da più di un anno non riceve remunerazioni per cifre così colossali già anticipate e spese per realizzare il prodotto fino a quel momento – inclusi i pagamenti delle retribuzioni di cui sopra – non indicando il reale responsabile all’origine di questa catena di inadempimenti.

Infine, per quanto riguarda la questione Miti, quanto da Voi rappresentato è totalmente non corrispondente alla verità: Einstein è solo vittima dei tentativi manifestati da Miti che per espressa condanna di Einstein non sono andati a buon fine. 
Colpisce poi che sia assente da parte Vostra qualunque denuncia, condanna e richiesta di dissociazione dalle frasi ignominiose, farneticanti e irricevibili di disponibilità ai rapporti con istituzioni ambigue e criminose da parte di un autorevolissimo delegato del Servizio Pubblico RAI: “Si sa che quando le produzioni vanno in Sicilia, devi sottostare alle regole legate alle tradizioni dell’isola” e “ho chiamato Josi, e lui mi fatto una scenata incredibile, dicendo che lui rapporti con mafiosi non li voleva avere, mai e poi mai”.
Mai vorremmo immaginare che la mancata stigmatizzazione di queste truci vicende sia dovuta alla primaria rilevanza di mercato dell’editore al quale il dirigente in questione appartiene.

Siamo certi che vorrete dare piena rilevanza a questa nostra per rettificare le gravi e lesive informazioni espresse sul conto del nostro gruppo riportando questo comunicato nella sua interezza e riservandoci ogni azione a tutela dei nostri diritti.

Cortesi saluti,

Ufficio Stampa 
Einstein Fiction

 _______________________________________________________________________

Spettabile Einstein Fiction Srl,

Immagino Voi comprenderete come noi, essendo una associazione di categoria da sempre impegnata sia sul fronte della difesa dei diritti dei lavoratori dell’audiovisivo, sia su quello della lotta agli sprechi e alla mala gestione degli investimenti pubblici in detto settore, non potessimo esimerci dal chiedere a tutte le parti coinvolte (Rai, Regione Sicilia e Einstein Fiction) di fare chiarezza circa le ragioni che hanno portato, nel giro di pochi mesi, al naufragio di un progetto molto ambizioso che si proponeva di garantire posti di lavoro e possibilità di sviluppo economico per il territorio siciliano.

Allo stesso modo speriamo possiate comprendere anche che, riguardo alla questione specifica dei ritardi nei pagamenti dei professionisti coinvolti – circostanza da Voi stessi confermata nella lettera a noi indirizzata – fossimo per forza di cose costretti a chiamare in causa proprio la Einstein Fiction Srl in quanto produttore. Prova ne sia la lettera del 7 dicembre scorso indirizzata dalla SACT al Fatto Quotidiano a firma di autori, attori e maestranze, nella quale gli stessi contestano proprio alla Einstein e alla sua società satellite BTL le stesse mancanze da noi segnalate. Non vi è dubbio infatti che i lavoratori abbiano firmato i contratti con una produzione e non con la RAI, ed ergo non possano essere chiamati a rivalersi sulla RAI, ma altresì sulla produzione che li ha contrattualizzati.
A questo proposito, lasciateci poi sottolineare un punto politico per noi fondamentale.
Come la nostra associazione ha manifestato in più di un’occasione tanto alla RAI quanto alle associazioni dei produttori, non siamo più disposti ad avvallare questo meccanismo perverso che vede i broadcaster e le produzioni rimpallarsi le responsabilità (sia dal punto di vista economico che editoriale), in un gioco delle parti di cui finiscono il più delle volte per essere vittime i lavoratori.

Qualora i chiarimenti che chiediamo portassero alla luce una Vostra totale o parziale estraneità rispetto alla mancanze che si sono obiettivamente verificate, saremo senza dubbio i primi a riconoscere come soggetti terzi Vi abbiano posto nell’impossibilità di lavorare in condizioni adeguate per una corretta riuscita del progetto.
Anzi, siate pur certi di trovarci al vostro fianco nel voler accertare i fatti riguardo agli abusi e alle pressioni da voi denunciate nei confronti di RAI, cosa che saremmo stati ben felici di fare già da tempo, qualora aveste scelto di rendere pubblici tali abusi quando si sono verificati senza aspettare che la situazione precipitasse fino a giungere alle attuali condizioni.

Riguardo poi al nostro commento alle dichiarazioni di Miti, prendiamo atto della Vostra rettifica, pur sottolineando come fosse stata nostra precisa cura riportarle con il dovuto virgolettato e utilizzando il condizionale.
Ci permettiamo però anche di segnalare come l’inchiesta del Fatto Quotidiano abbia portato all’attenzione di tutti diversi altri punti controversi – come ad esempio i casi del castello di San Nicola e l’azienda Agricola – che con urgenza vanno chiariti da parte Vostra che da parte della Rai, come chiarito nel nostro comunicato.

Ribadiamo ancora una volta come l’intento del nostro comunicato fosse solo quello di sollecitare tutte le parti coinvolte a chiarire una volta per tutte le proprie posizioni, assumendosi ognuno le proprie responsabilità, al fine di appurare le ragioni di questo fallimento.
Lo consideriamo un obbligo nei confronti dei tanti professionisti che hanno perso la prospettiva di lavoro che era stata data loro e a cui continuiamo a dare il nostro sostegno.

100autori

 

6 Commenti

  1. …E’ incredibile come la solerte magistratura italiana non si decida a fare lei chiarezza e a far pagare chi deve pagare: per ora a pagare sono solo gli attori,i registi, autori e tutti quei professionisti NON beneficati dalla cassa integrazione, e che hanno perso oltre alle paghe anche altre opportunità rifiutate perchè legati da contratto. …di solito chi ha a che fare con la magistratura si dice “sereno “, be’ noi non lo siamo certo….

  2. Questa storia è agghiacciante. Io non capisco molto di televisione ma sono di Messina e sono una semplice appassionata ma so bene come vanno le cose da queste parti. Ho notato che un po’ di cose si stanno muovendo riguardo questa questione (due giorni fa c’era anche un articolo su Repubblica), ma vi chiedo… servirà a qualcosa?

  3. Io non ho parole! Quelli che devono fare chiarezza sono i dirigenti RAI, Minoli su tutti ! Perché è chiaro che quelli che stanno dando più risposte vaghe sono loro. L’avete visto il video di Lorenza Lei che scappa quando le chiedono chiarimenti. Su youtube c’è una ricostruzione dei fatti che sembra fiction più che realtà.

  4. Sono un ex lavoratore di Agrodolce,

    Intanto vorrei ringraziare l’Associazione 100Autori per l’attenzione alla nostra vicenda e soprattutto per aver centrato i due problemi principali.
    Come già scritto nella lettera che abbiamo firmato ed indirizzato a “Il Fatto Quotidiano” e che ad oggi non è stata pubblicata (mi chiedo perché) e qui cito:

    “I 21 milioni di euro messi a disposizione della Rai andranno probabilmente ad altri progetti, ma i 25 stanziati dalla regione Sicilia andranno persi e non si potranno più investire sul territorio.
    Non vogliamo entrare nel merito della deprecabile polemica tra la Einstein e la Rai. Ma vogliamo che nel polverone di quanto sta accadendo, tra allusioni a contiguità mafiose e accuse reciproche, NON si perda di vista il cuore della situazione e cioè che moltissime persone oneste che hanno davvero creduto nel progetto Agrodolce hanno perso il proprio tempo, il proprio lavoro e i propri soldi.”

    Piccola precisazione… E’ vero che l’azienda ha ottenuto per noi una CIG, cassa integrazione, che per onor di cronaca ha coperto il periodo da metà marzo a fine luglio e che ancora non ci è stata del tutto saldata, per un ammontare di circa 750 euro al mese.

    Siamo tutti padri di famiglia… Ognuno faccia le proprie considerazioni!

  5. Salve, sono una delle indignate e degli indignati dell’affaire Agrodolce, per cui sono scettica sulla tendenza dei dirigenti RAI a riversare la colpa sulla Einstein, quando Minoli stesso ha anche altri punti d’ombra da chiarire. Agrodolce si è rivelata una voragine di milioni di euro e la possibilità sfumata per sceneggiatori e altri lavoratori nel cosiddetto settore culturale italiota di avere un futuro in Sicilia! Su youtube Lorenza Lei scappa di fronte alle domande: vi sembra un comportamento dignitoso e trasparente questo?
    http://www.youtube.com/watch?v=QGPkG7f6q4I

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here