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Cannes 64: Aki Kaurismäki fa riflettere sul tema dei clandestini

Il regista Aki Kaurismäki, conosciuto per la sua umanità, ritorna a Cannes dopo quasi cinque anni da “Le luci della sera”, con una film che affronta un tema di profonda attualità: i clandestini.

Il suo “Le Havre” racconta del rapporto di amicizia che si instaura fra un lustrascarpe sessantenne e un ragazzo africano arrivato clandestinamente. Il regista da tempo voleva raccontare la storia di un giovane africano alla ricerca di asilo in Europa. Iniziamente come location aveva in mente un porto che poteva trovarsi in Spagna, Grecia o Italia, ma alla fine viaggiando con la sua macchina per tutta la costa da Genova fino all’Olanda ha trovato quello che cercava a Le Havre, la cittadina francese del blues, soul e rock and roll.

D’altronde il rock and roll è parte dello spirito di avventura che c’è nel viaggio e come afferma il regista “Le Havre è la Menphis francese e Little Bob (uno dei personaggi del film) è Elvis”.

Nel 2002 Kaurismäki è stato premiato al Festival di Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria per “L’uomo senza passato”. Questa è la quarta volta che il regista finlandese concorre per la Palma d’oro.

 

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