Home Uncategorized Brividi d’estate con “Bed Time”, il nuovo thriller di Balagueró

Brividi d’estate con “Bed Time”, il nuovo thriller di Balagueró

Cosa c’è di più inquietante dell’insospettabilità e della banalità del male, soprattutto quando si cela dietro un’ordinaria quotidianità? Jaume Balagueró prende spunto da questa domanda per firmare il thriller “Bed Time”. Dopo “Rec”, “Fragile” e “Darkness”, il regista spagnolo si cimenta ancora una volta con il genere di paura ottenendo il suo più alto risultato.

La storia è quella di César, portiere in lussuoso condominio di Barcellona che svolge con tranquillità e apparente scrupolo il suo lavoro. Il modo di fare cordiale e gentile lo avvicina in particolare ad un’inquilina, la giovane ed esuberante Clara, con la quale instaurerà un rapporto dagli sviluppi sconvolgenti. A muovere le sue orribili azioni, anche nei confronti di altri inquilini, sono la frustrazione, il sadismo, l’invidia e l’impossibilità di sopportare la felicità altrui.

Nel ruolo dei due protagonisti il formidabile Luis Tosar in un interpretazione difficile da dimenticare, e Marta Etura.

Se nel mockumentary “Rec”, anch’esso ambientato in un condominio, l’orrore narrato da Balagueró era soprannaturale, stavolta è quello domestico a turbare, che sta nella mente di un uomo depresso, che riesce a sopravvivere solo provando odio e generando azioni dalle spaventose conseguenze che gettino gli altri nel suo stesso baratro d’infelicità. Il rapporto tra vittima e carnefice è costante e lo si nota anche nella continua contrapposizione di toni chiaro scuri che appartengono alle rispettive abitazioni dei due protagonisti.

La suspense è assicurata. Speriamo solo che l’infelice data di uscita, il 27 luglio 2012, non danneggi il risultato al botteghino di un film che avrebbe certamente meritato una migliore collocazione.

Alcuni commenti della critica:

“Un regista attento e geniale come Balaguerò, che sa costruire scene apparentemente simili, ma in realtà molto diverse le une dalle altre, sa dare a questa vicenda, semplice e ripetitiva, una tensione che si arricchisce di significati gravi e tragici. Si aggiunga la bella sceneggiatura di Alberto Martini, italiano trasferitosi in Spagna 13 anni fa, e l’interpretazione di Luis Tosar, un César indimenticabile: il risultato è un film che penetra nella nostra sensibilità e lentamente ci dà una tragica visione della vita”.
Gianni Rondolino, La Stampa

“(…) la conferma del talento di Balagueró per le incursioni horror, la claustrofobia e il rapporto confidenziale con la paura. Se sul fronte spread ahinoi ce la giochiamo ad armi pari, il differenziale di genere tra Italia e Spagna ci vede al tappeto, e Bed Time stigmatizza: cornice e stilemi di genere, appunto, per un quadro ben disposto verso il pubblico e insieme prodigo di pennellate autoriali, guizzi estetici e ricadute metaforiche”.
Federico Pontiggia, Cinematografo.it

“La freddezza senza pietà del film sta nella regia tesa di Balagueró, quasi da horror, e anche nella sceneggiatura di Alberto Marini, che alla volontà di male di César affianca quella di altri personaggi secondari”.
Roberto Escobar, L’Espresso

“Qualche ridondanza e un aspetto sonoro poco curato non inficiano la riuscita di una pellicola coraggiosa nel procedere dritta per la strada prefissata”.
Marco Chiani, MYmovies.it

“Balaguerò non riesce a tenere fede a quella sensazione di soffocamento che evoca nei primi minuti del film, e alla lunga il gioco diventa stanco e poco incisivo”.
Marco Triolo, Film.it

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