Video provini dei dieci finalisti, backstage, premiazione e interviste a Michele Placido, Marco Risi, Liliana Cavani, Pietro Pace, Alessandro Paciucci, Ambra Quaranta e Roberto Bigherati.
C’era l’attore professionista, lo studente di cinema e la bella ragazza che sogna una copertina su un giornale patinato. E c’era la signora di mezza età che viene dal teatro amatoriale, il carabiniere con la fissa per i film di Verdone e il trentenne che alterna qualche piccola partecipazione nelle fiction al lavoro di commesso. In fila si è messo anche il funzionario del tribunale, un calabrese di 52 anni che ha portato un monologo sulla ‘ndrangheta o chi, non avendo preparato niente, ha tentato l’improvvisazione. E ci ha provato un ragazzo disabile: per niente intimidito dalle telecamere, ha lanciato un accorato appello a registi e produttori perché “anche chi è portatore di handicap ha diritto a una possibilità”.
Nei giorni del Festival Internazionale del Film di Roma 2011, quando nelle sale dell’Auditorium andava in scena la kermesse ufficiale, allo Stand del Gioco del Lotto si regalavano sogni. Con uno scouting assolutamente democratico – chiunque a prescindere dal curriculum e purché maggiorenne poteva partecipare – gli organizzatori di “Nove giorni di grandi interpretazioni” (Il Gioco del Lotto e RB Casting) hanno dato la possibilità a oltre un migliaio di “aspiranti attori” da tutta Italia di prenotarsi per un provino. Una piccola presentazione e una parte da recitare: tre minuti in tutto per guadagnarsi un posto al sole.
Il vincitore è stato annunciato venerdì scorso, ultimo giorno del Festival: è Pietro Pace, ha 29 anni e viene da Palermo. A scegliere Pietro sono stati i registi Michele Placido, Marco Risi e Liliana Cavani in una rosa di dieci finalisti (Laura Schettino, Erica D’Ambrosio, Luca Fummo, Claudia Mancinelli, Yoon Joyce, Giammaria Martini, Giuseppe Calamunci, Gianluca Fioravante, Livia Cascarano) selezionati dal casting director Roberto Bigherati, con la collaborazione di Martita D’Elia, Michela Forbicioni, Marta Gervasutti, Gianni Laricchiuta, Ornella Morsilli, Simona Tartaglia e Lilia Trapani. Illusione o possibilità reale? Staremo a guardare. Intanto ad Ambra Quaranta, vincitrice dell’edizione 2010, non è andata male. Dopo l’esperienza con Il Gioco del Lotto ha lavorato con Giovanni Veronesi, Claudio Risi e Roberto Faenza. Piccole parti, certo, ma come ha ricordato Placido “è così che si comincia”.
Pace, che ha studiato al Centro Internazionale “La Cometa”, fa il teatro da 15 anni e il cameriere per pagarsi l’affitto, vorrebbe mettersi alla prova con il cinema. “Mi piacerebbe lavorare con i grandi registi – ha detto – per creare qualcosa di bello. Dopo la scuola ho continuato con il Teatro Off, lavorando su testi di Strindberg, Cechov, Shakespeare e Mamet, ma non sono mai stato su un set cinematografico. Credo che questo sia il momento giusto, anche se non abbandonerò mai il palcoscenico: mi ha dato tanto e sono sicuro che continuerà a darmi tanto”. Pace, dunque, avrà una possibilità in più rispetto agli altri partecipanti ma non è detto che gli “esclusi” rimangano nel dimenticatoio: sono stati visti da grandi registi, sono nell’archivio di RB Casting e magari in un futuro saranno scelti per una produzione televisiva o cinematografica. Sette di loro hanno già sostenuto lunedì 7 novembre un provino per il film “Si può fare l’amore vestiti?”, nelle sale cinematografiche nel 2012.
Ha spiegato Risi che a fine anno comincerà le riprese del nuovo film: “noi visionavamo i provini e davamo i voti, considerando che io partivo anche dall’insufficienza e che ho dato tanti 7, 7+ e 7++ e solo 8 al vincitore direi che la qualità di questa iniziativa è alta. Non ho visto protagonisti ma ho notato delle faccette interessanti e non è detto che, per qualcuno di loro, non ci sia un piccolo ruolo nel mio film. Mi piace lavorare con gente che non sa cosa sia il cinema. E’ più facile, gli puoi dire tutto. Hanno a che fare con la vita vera e non con la recitazione”. Placido, che al Gioco del Lotto ha proposto di coinvolgere, per il prossimo anno, anche i giovani registi, ha aggiunto: “credo molto nei giovani, bisogna investire su di loro. Trovo che questo casting sia sincero e colto, ho assistito a ragazzi che hanno portato testi teatrali molto difficili”.
“Il progetto è molto di più che una semplice sponsorizzazione – ha detto Alessandro Paciucci, Business Unit Director Lotto di Lottomatica Group – è un vero impegno finalizzato a dare una opportunità a tutti coloro che, pur avendo talento da esprimere, non sempre possiedono gli strumenti per concretizzarlo. Il Gioco del Lotto promuove così i propri valori al di là del gioco, con l’auspicio che il divertimento, la semplicità e l’opportunità per tutti, diventino nel tempo elementi distintivi, in grado di dare voce allo spirito di tutti gli italiani con la passione per il cinema. Ancora una volta il Gioco del Lotto continua a realizzare i sogni degli italiani, premiando per l’occasione i ‘numeri’ giusti che potranno così vivere in prima persona un’esperienza nel mondo del cinema italiano”.
Intervista a Roberto Bigherati
E’ l’ultimo giorno del Festival Internazionale del Film di Roma e allo Stand del Gioco del Lotto siamo alle battute finali. Pietro Pace, il vincitore di “Nove giorni di grandi interpretazioni”, ha appena ricevuto il suo premio e i registi che lo hanno scelto – Placido, Cavani e Risi – sono ancora impegnati con le ultime interviste. Tra un brindisi e una foto ricordo lo Staff di RB Casting festeggia la “chiusura” dei lavori e intanto Roberto Bigherati, casting director e ideatore dell’iniziativa con Il Gioco del Lotto, tira le somme dell’evento. Nove giorni di lavoro intenso e appassionato, nove giorni passati a guardare, esaminare e valutare più di mille provini.
Dunque, anche la seconda edizione sta per finire. Sei soddisfatto?
Prima di tutto vorrei ringraziare i dirigenti del Gioco del Lotto che hanno permesso la realizzazione dell’iniziativa. Da parte mia sono rimasto molto soddisfatto: penso sia una bella opportunità per i ragazzi e un modo per farsi conoscere. Progetti di questo tipo fanno bene al cinema, dovrebbero essere più numerose e dovrebbero crescere. E sono soddisfatto del vincitore.
Quali saranno le sue possibilità concrete?
Lavoreremo affinché il vincitore sia considerato per i progetti dei registi che hanno fatto parte della giuria e per i progetti della Fandango che è stata con noi allo Stand con la radio.
Si è detto che, rispetto allo scorso anno, il livello delle interpretazioni è stato più alto. Puoi confermarlo?
Anche l’anno scorso c’erano degli artisti molto bravi. Quest’anno i registi sono sati indecisi fino all’ultimo su due o tre nomi meritevoli, per cui anche per loro è stata dura. Io personalmente ho trascorso l’intera notte a rivedere i provini, anche se poi la selezione viene fatta giorno per giorno. Ne approfitto per fare un appello per l’anno prossimo: non riducetevi agli ultimi giorni, ma venite nei primi. Per le interpretazioni sono i migliori, c’è più tempo per le valutazioni e per fare delle correzioni.
Hai scelto i dieci finalisti insieme ad altri casting director. Quali sono stati i criteri che ti hanno guidato?
Per le valutazioni mi hanno aiutato alcuni colleghi e colgo l’occasione per ringraziarli. Il criterio è la bravura. Nel senso che devo credere a ciò che mi dice chi, in quel momento, si trova davanti alla telecamera. Lui o lei possono dire anche la cosa più assurda di questo mondo: l’importante è farmela credere. Se ci credo funziona, se sento che quella persona sta recitando non funziona.
Un consiglio ai giovani attori.
Essere naturali e spontanei. E cercare di superare l’emozione, per quanto possibile: a volte è proprio quella a bloccare l’interpretazione.
RB Casting ringrazia lo Staff di Lottomatica (Alessandro Paciucci, Annalisa Spanò, Ludovica Meloscia, Simone Cantagallo, Marcello De Nicola, Maura Biaggioni, Sabina De Mauro, Enrica Ronchini, Iolanda Leonardi, Claudia Ricchetti) e l’ufficio stampa di Edelman (Osvaldo Adinolfi, Romina Lombardi, Paola Medori, Monica Ventura, Sara Zocco, Emidio Piccione, Monica Ventura, Fiorella Passoni).